Anche i pannolini intelligenti a rischio privacy?

I sensori che avvertono i genitori quando bisogna cambiare il bambino secondo alcuni esperti non garantirebbero la protezione dei dati.

Per chi non lo sapesse, da qualche tempo sono in commercio i cosiddetti “pannolini smart” (o pannolini intelligenti). Si tratta di pannolini per bambini dotati di sensori che avvertono i genitori quando i propri figli fanno la pipì, la popò o semplicemente stanno dormendo. Giusto per capire meglio, la società proprietaria di Pampers, ha ideato Lumi”, la tecnologia IoT infilata nei pannolini. In questo caso al pannolino, grazie alla collaborazione con Google, va attaccato un sensore (Lumi appunto) associato all’iPhone attraverso una specifica App che comprende persino una videocamera notturna.

Per diversi esperti, critici verso questa nuova iniziativa tecnologica, l’idea nasce dal fatto che ormai gli esseri umani, specie i più giovani, passano più ore davanti ai propri smartphone che nella vita reale (fatta, sempre per chi non lo sapesse, anche di figli, parenti e amici).

Tutto questo potrebbe essere classificato come una naturale evoluzione dei tempi verso la quale è difficile opporsi. Attenzione, però, alle controindicazioni che in questi casi non mancano mai.

Questi pannolini, infatti, secondo alcuni esperti, rappresenterebbero un rischio privacy di non poco conto visto che il sistema di crittografia (che dovrebbe rendere un messaggio “offuscato” in modo da non essere comprensibile a persone non autorizzate a leggerlo) non prevede l’autenticazione.

Se da una parte gli ideatori assicurano che i dati dei bambini non verranno violati e rimarranno appannaggio esclusivo dei genitori, il direttore del Centro per la Democrazia Digitale, Jeffrey Chester afferma che gli stessi genitori potrebbero non valutare il rischio, “distratti dalla praticità o dalla utilità di questi dispositivi”.

Nel frattempo, Google ha formalizzato un accordo con la Federal Trade Commission proprio in merito alla violazione della legge federale sulla privacy dei bambini e si prevede che dovrà pagare una multa milionaria.

Fonti:

Corriere.it

Key4biz.it