Attacco hacker, colpito il colosso italiano Unicredit

Violati i dati anagrafici di 3 milioni di utenti in tutto il Paese. Predisposta un’indagine interna in collaborazione con la Polizia
I dati personali di 3 milioni di utenti italiani sono stati violati nel corso di un attacco hacker. Fin qui nulla di nuovo e particolare – in considerazione delle numerose violazioni degli ultimi anni – se non fosse che ad essere stato colpito è un colosso bancario come Unicredit (che può vantare più di 25 milioni di clienti). Secondo quanto accertato dai responsabili della sicurezza dell’istituto, a finire stavolta nel mirino dei pirati informatici sono stati i dati anagrafici (nome, cognome, città, numero di telefono e indirizzo e-mail) di un cliente su tre relativi a un file del 2015. Il lato positivo è che non sono state rubate informazioni sensibili come conti corrente o informazioni fiscali, per questa ragione non sarà possibile effettuare sottrazioni di denaro o transazioni.
La banca, dopo aver avviato, in collaborazione con la La banca, dopo aver avviato, in collaborazione con la Polizia, una indagine interna per verificare eventuali falle nel sistema di sicurezza, ha immediatamente informato gli utenti colpiti dalla violazione.
La banca, dopo aver avviato, in collaborazione con la Polizia, una indagine interna per verificare eventuali falle nel sistema di sicurezza, ha immediatamente informato gli utenti colpiti dalla violazione.
L’ennesimo attacco che va ad aggiungersi a una serie sconfinata di violazioni di questo genere (solo nel 2018 sono state colpite Intesa Sanpaolo, Bnl, Fineco e tante altre) in tutto il mondo. Ogni mese a livello globale la media di “incidenti informatici” ha raggiunto il numero di 126, sempre per errori umani. Un elemento, questo, che dovrebbe indurre le aziende ad investire di più nei sistemi di sicurezza e nella formazione al Gdpr, il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
Fonti:
repubblica.it
milanofinanza.it
affaritaliani.it
wired.it
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