Comune di Roma sotto accusa, non rispetta il Gdpr

Secondo un rapporto internazionale l’amministrazione capitolina non ha ancora un Dpo
Comune di Roma ancora una volta sotto l’occhio del ciclone. Stavolta non per questioni politiche, ma per non aver rispettato le norme sulla privacy. A rendere nota l’inadempienza dell’amministrazione della Capitale è un rapporto internazionale a cui ha preso parte anche l’Autorità italiana presieduta dal Garante Antonello Soro.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le infrazioni contestate.
Secondo l’indagine, il Comune di Roma pur potendo contare su un esperto di bitcoin, non ha nominato un Dpo (Data Protection Officer) così come prevede il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Gdpr). Il compito del Dpo – lo ricordiamo – è quello di tutelare la privacy e le informazione personali dei cittadini.
Da quanto emerso dal rapporto internazionale, l’amministrazione non ha mai provveduto a sostituire il funzionario, andato in pensione nel dicembre 2018, incaricato di assolvere a questa funzione. La cosa ancora più ambigua, però, è che sul sito internet del Comune è possibile scaricare un modulo contenente i dati telefonici e l’e-mail dell’ipotetico Dpo, senza che dello stesso sia riportato il nome.
A parziale discolpa dell’amministrazione romana, va comunque detto che, ad oggi, sono ancora numerose le realtà che non si sono adeguate al nuovo Gdpr. Già nelle scorse settimana, attraverso un’analisi dettagliata delle regioni italiane svolta dal Garante, è emerso che il 24 per cento delle società e il 48 per cento delle Regioni non hanno definito policy e procedure per la gestione delle richieste e dei reclami da parte degli interessati o delle stesse Autorità (leggi il nostro articolo sull’indagine: “GDPR, indagine su 18 Paesi: Italia ancora indietro“). Inoltre, un quinto delle regioni non ha adottato una procedura interna per la gestione dei dati personali. Carenze, queste, piuttosto gravi e a rischio sanzioni che possono però essere risolte in breve tempo seguendo scrupolosamente tutte le procedure richieste dal nuovo regolamento europeo.