Emoticon e pagelle dei lavoratori in bacheca, il Garante dice no

L’intervento dell’Autorità dopo la segnalazione dei dipendenti di una cooperativa toscana
“Dispensavano” emoticon e pagelle sulle fotografie dei propri dipendenti per giudicare il loro operato. Il tutto veniva fatto ogni settimana sulla bacheca aziendale della cooperativa che dirigono, con tanto di contestazioni disciplinari. Un comportamento che alla lunga ha finito per indispettire gli stessi lavoratori di una società toscana che opera nel settore della logistica (pulizie, facchinaggio e traslochi).
Alcuni di essi, infatti, hanno segnalato questa prassi ormai consolidata al Garante privacy che ha immediatamente avviato un’istruttoria sulla vicenda. Gli accertamenti effettuati hanno svelato particolari ancora più umilianti sulle dinamiche di lavoro all’interno dell’azienda. E’ emerso che la cooperativa aveva messo in atto una sorta di “concorso a premi” obbligatorio per i lavoratori, con relativo prelievo mensile dalla busta paga della quota di partecipazione.
Le valutazioni settimanali, espresse con sei diverse tipologie di emoticon (le cosiddette “faccine”) e con giudizi sintetici quali “assenteismo”, “simulazione malattia”, “perdita di lavoro causa scarso servizio o danni”, oppure l’espressione “licenziato”, comparivano accanto alle foto dei dipendenti individuati con cognome e iniziale del nome. La valutazione negativa comportava una decurtazione dallo stipendio.
Alla luce di ciò, il Garante ha stabilito che un tale uso dei dati personali dei lavoratori è illecito perché lede la loro dignità, la loro libertà e la loro riservatezza. Di conseguenza, è stato vietato all’azienda di proseguire il trattamento dei dati dei dipendenti.
Una vera e propria lezione per la cooperativa toscana che evidenzia quanto sia semplice oggi subire denunce dai propri dipendenti, anche per regolamenti interni che appaiono apparentemente innocui.
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