Gdpr, cresce la fiducia dei consumatori

A rivelarlo è uno studio condotto da Check Point. Impatto positivo sulla sicurezza dei dati
Il Gdpr, il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, sta producendo un effetto profondamente positivo per le imprese europee. A rivelarlo è una nuova ricerca commissionata da Check Point Software Technologies Ltd, un’azienda israeliana produttrice di dispositivi di rete e software, specializzata in prodotti relativi alla sicurezza quali firewall e VPN.
Durante la ricerca sono stati intervistati mille CTO, CIO, responsabili IT e responsabili della sicurezza in Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Lo studio, che ha indagato su come i requisiti del Gdpr vengano affrontati quotidianamente dalle aziende, ha rivelato che il 75 per cento delle organizzazioni ritiene che il Gdpr abbia avuto un impatto positivo sulla fiducia dei consumatori e che il 73 per cento afferma di aver aumentato la sicurezza dei dati. Il 60 per cento delle persone ascoltate ha dichiarato che la propria attività ha adottato completamente tutte le misure Gdpr (in Italia il 71 per cento). Soltanto il 4 per cento deve ancora avviare il processo.
Oltre la metà degli intervistati ha affermato che la propria organizzazione ha istituito un gruppo di lavoro Gdpr. Un altro 45 per cento europeo (50 italiano) ha stanziato un budget per coprire i costi di implementazione del Gdpr, mentre il 41 per cento europeo (47 italiano) ha assunto consulenti Gdpr.
Agli intervistati è stato anche chiesto di valutare, su una scala da 0 a 10, le loro prestazioni nel trattare i requisiti del Gdpr. Alla fine, il punteggio medio delle risposte si è attestato su 7,91. Un dato positivo basato, secondo le risposte fornite, sull’approccio strategico alla sicurezza dei dati incoraggiato proprio dal Gdpr.
Il 65 per cento dei CTO, CIO, responsabili IT e responsabili della sicurezza ritiene che l’azienda per cui lavora abbia un approccio organico e strategico alla sicurezza informatica, nel quale le misure vengono applicate dal basso verso l’alto e tutto ciò per soddisfare gli obblighi del Gdpr.
Dal punto di vista informatico (IT) i passaggi più comuni adottati per soddisfare i requisiti di sicurezza imposti dal Gdpr sono: adozione di misure di sicurezza standard (44 per cento); avvio della formazione per i dipendenti per migliorare la loro comprensione dei rischi per la sicurezza dei dati (41 per cento); implementazione di un sistema di controllo dell’accesso e della crittografia (41 per cento).
Sempre secondo la ricerca, in Italia le tre misure più attuate per adeguarsi al Gdpr sono l’adozione di misure di sicurezza avanzate come threat prevention e automated forensic analysis (49 per cento), l’estensione del sistema di protezione al sistema cloud (48 per cento), l’adozione di misure di sicurezza standard (46 per cento). Pur avendo causato spese molto alte, il Gdpr – lo dice sempre lo studio di Check Point – ha ripagato indubbiamente le aziende in termini di consolidamento della fiducia dei clienti e di una sicurezza dei dati maggiore.
FONTI:
checkpoint.com;
cwi.it/cio
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