Google acquisisce Fitbit, il Garante privacy critica l’operazione

Per Antonello Soro le informazioni personali degli utenti finiranno nelle mani di pochi colossi del web

Lo scorso mese di novembre la nota società americana Fitbit è stata acquisita da Google per circa 2,1 miliardi di dollari. Fitbit, fondata a San Francisco nel 2017, è famosa in tutto il mondo per i suoi dispositivi indossabili per il fitness, ovvero dei tracciatori di attività che misurano i passi effettuati, la qualità del sonno, i gradini saliti a tanto altro.

Per Google si tratta dell’ennesimo colpo sensazionale, in un momento, tra l’altro, in cui questi prodotti stanno spopolando in tutto il mondo. L’azienda, che tra le altre cose è nota per il suo motore di ricerca, ha annunciato che la transazione dell’operazione dovrebbe concludersi nel 2020, mettendo in evidenza l’eccellente reputazione di Fitbit, in particolare in termini di protezione dei dati.

Non sembra, però essere dello stesso avviso il Garante della privacy italiano Antonello Soro che, in una intervista rilasciata all’Agi, ha affermato che tale acquisizione contribuirà alla concentrazione di informazioni personali degli utenti nelle mani di pochi colossi del web. “Un potere abnorme – ha sottolineato Soro – nella disponibilità di pochi soggetti privati che incide negativamente sulla tenuta delle democrazie nel pianeta”.

Fonti:

garanteprivacy.it
agi.it

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