Il Garante Privacy blocca Tik Tok

L’intervento mira ad assicurare immediata tutela ai minori italiani iscritti al social network

Blocco immediato per Tik-Tok dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica. A deciderlo è stato il Garante per la privacy italiano “a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo”. Sul corpo della piccola, morta soffocata da una cintura stretta attorno al collo, probabilmente mentre partecipava a una “sfida” (chiamata black-out challenge) molto in voga sul social Tik-Tok, la procura di Palermo ha disposto l’autopsia. Verrà eseguita inoltre una analisi approfondita sul cellullare della bambina che aveva numerosi profili su Facebook e Tik-Tok. Sullo stesso smartphone della minorenne potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi momenti della sua vita che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida. La polizia, al contempo, sta indagando contro ignoti per istigazione al suicidio.

Il Garante contro Tik-Tok da oltre un anno

Già nei mesi scorsi il Garante per la privacy era intervenuto duramente contro il social network Tik-Tok. Appena un mese fa l’Autorità aveva manifestato scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy. Un anno fa, dopo la segnalazione italiana, era stata creata una task force europea sulle problematiche del social.

La nota di Tik-Tok

Sulla vicenda è intervenuto il portavoce del social cinese affermando che “la privacy e la sicurezza sono una priorità assoluta per Tik-Tok e lavoriamo costantemente per rafforzare le nostre policy, i nostri processi e le nostre tecnologie per proteggere tutta la nostra community e i nostri utenti più giovani in particolare”. Una nota che, dopo il tragico evento di Palermo, lascia alquanto a desiderare.

FONTE:
garanteprivacy.it;
ansa.it

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