Ingiunzioni privacy 2019, equilibrio tra P.a. e privati

Il dato è emerso nel corso della presentazione a Roma del volume “Privacy, protezione e trattamento dei dati”
È tempo di bilanci. Nel 2019 il 48 per cento delle ingiunzioni del Garante della privacy è stato comminato a carico di Pubbliche amministrazioni, in particolare scuole ed enti locali. Il 52 per cento, invece, è stato disposto nei confronti di privati. Il dato è emerso nei giorni scorsi a Roma, presso il Consiglio nazionale delle Ricerche, nel corso della presentazione del volume “Privacy, protezione e trattamento dei dati”, in collaborazione con Federprivacy e Cnr di Pisa.
Secondo lo studio, nell’ultimo anno il Garante della privacy ha adottato 27 ingiunzioni di pagamento di sanzioni pecuniarie per violazione del vecchio Codice della privacy. Nel pubblico i settori più colpiti sono stati quelli della scuola (31 per cento) e degli enti locali (38 per cento), mentre nel privato sono state le imprese ad essere maggiormente bersagliate (72 per cento).
Purtroppo, ancora una volta, emerge un quadro poco positivo per quanto riguarda l’attuazione del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Gdpr). Sull’utilizzo, ad esempio, della figura del Dpo (un consulente tecnico e legale che affianca i responsabili del trattamento dei dati nella conservazione e gestione dei rischi sulla base del Gdpr), ci sono ancora tantissimi passi in avanti da fare. Diversi enti hanno messo a gara soltanto il servizio di responsabile della protezione dei dati, mentre per altri le gare per l’affidamento del servizio di Rpd (o Dpo) non seguono mai una linea comune, con punte minime di guadagno di 1.000 euro/anno fino a 80 mila euro/anno.
FONTI:
italiaoggi.it;
milanofinanza.it;
youtube.com
codice privacy, garante privacy, protezione dei dati personali, pubblica amministrazione