L’appello di Soro alla Cina per la tutela dei dati

Il Garante si è concentrato in particolar modo sui nuovi scenari di “cyberwar”, sulle azioni di prevenzione da mettere in campo contro gli attacchi informatici

Il Garante della privacy Antonello Soro ha lanciato un appello alla Cina nel corso della Giornata europea della protezione dei dati personali, organizzata a Roma con un convegno intitolato “Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale”, dedicato a Stefano Rodotà.

Il Garante si è concentrato in particolar modo sui nuovi scenari di “cyberwar”, sulle azioni di prevenzione da mettere in campo contro gli attacchi informatici, sulle problematiche poste dalle reti di quinta generazione, sulle misure per tutelare i diritti fondamentali delle persone di fronte alle forme sempre più evolute di sorveglianza massiva da parte dei governi.

“Nel 2019 – ha affermato Soro – il cybercrime è cresciuto del 17 per cento a livello mondiale rispetto alle cifre del 2018: anno già definito, per quel che riguarda l’Italia, il peggiore per la sicurezza cibernetica.

Gli esperti hanno tracciato preoccupanti previsioni sui possibili rischi e sulle tendenze per il 2020, delineando uno scenario fatto di attacchi sempre più sofisticati. Nei mesi scorsi, la Polizia Postale ha portato alla luce quello che parrebbe configurarsi come il più grave attacco alle banche dati istituzionali finora realizzato, con tecniche di phishing che consentivano l’accesso a sistemi informativi tra i più rilevanti per il Paese, dai quali estrarre dati da rivendere ad agenzie investigative e di recupero crediti”.

Come evidenziato dal Garante della privacy italiano, gli attacchi informatici sono divenuti anche mezzi d’ingegneria bellica. “Basta pensare ai recenti avvenimenti in Medio Oriente – ha proseguito Soro -, anticipazione di quel che sarà il paradigma dello scontro militare nei prossimi anni: droni armati e attacchi informatici utilizzati quali vere e proprie armi, dotate di una potenza straordinariamente maggiore. Quella cibernetica è dunque la dimensione su cui si sposta sempre più la dinamica dei conflitti, palesi o latenti, tra Stati e tra soggetti, operata attraverso dati e sistemi informativi. Ed è, peraltro, l’unica dimensione della sicurezza e della difesa sostanzialmente priva di un’adeguata cornice di diritto internazionale. Un’efficace strategia di prevenzione dei rischi cibernetici presuppone quindi, anzitutto, la consapevolezza dei fattori su cui si basano, rispettivamente, azione e reazione: la tecnologia e il diritto”.

LA RICHIESTA ALLA CINA

“Può la Cina – ha dichiarato il Garante italiano nel suo lungo intervento – garantire all’Europa un accordo sui dati in tempi brevi? Questa è la grande sfida. L’obiettivo è sia la protezione dei dati degli utenti europei sia porre fine alle divergenze concorrenziali tra Cina e Italia. Solo in questo modo le società cinese potranno essere considerate completamente legittimate ad operare in Italia e quindi in Europa”.

FONTE:
garanteprivacy.it

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