Rubati dati e progetti per la difesa dell’Italia, fermati due hacker

Sotto attacco la Leonardo, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. I pirati informatici hanno agito utilizzando un trojan
In appena due anni hanno trafugato 10 gigabyte di dati e informazioni di rilevante valore aziendale. È l’accusa con la quale a un ex dipendente e a un dirigente della Leonardo spa (azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza) sono state notificate due misure cautelari. I due uomini sono ritenuti i responsabili di un violento attacco hacker verso la Divisione Aerostrutture e della Divisione Velivoli. La violazione ha avuto inizio nel 2015 per concludersi nel 2017.
Rubati dati top secret per la difesa dell’Italia
I due uomini hanno agito tramite un trojan (un file malevolo che può infettare i computer delle vittime) di nuovissima ingegnerizzazione, inserito nei computer con delle pendrive Usb. A essere presi di mira sono stati i profili utente di diversi dipendenti impegnati in attività di impresa volta alla produzione di beni e servizi di carattere strategico per la sicurezza e la difesa del Paese come progetti per sistemi elettronici dei velivoli militari. Il trojan è stato inserito su ben 94 postazioni di lavoro, 33 delle quali dello stabilimento aziendale di Pomigliano D’Arco. Uno dei due pirati informatici, ex dipendente della Leonardo spa, era già stato precedentemente arrestato nell’ambito dell’inchiesta del pool cybercrime della Procura di Napoli, per aver sferrato un attacco informatico anche a una base americana situata sul territorio italiano. Un’azione, questa, che il diretto interessato aveva inserito con orgoglio sul suo curriculum, senza però precisare che quel crimine gli era costato una condanna.
Le accuse ai due hacker
All’ex dipendete della Leonardo spa, per il quale il gip ha disposto il carcere, viene contestato l’accesso abusivo al sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni telematiche e trattamento illecito di dati personali. Per il secondo uomo (responsabile del C.E.R.T. (Cyber Emergency Readiness Team) di Leonardo spa, viene contestato il reato di depistaggio. Per lui è stata disposta la misura cautelare della custodia domiciliare.
FONTI:
ansa.it;
agi.it;
corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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