Violati i dati dei dipendenti, mega multa per H&M

Il colosso svedese di abbigliamento dovrà pagare oltre 35 milioni di euro per aver spiato per sei anni i lavoratori della filiale di Norimberga
Multa salatissima per H&M. La decisione è stata presa dal Garante della protezione dei dati di Amburgo che ha inflitto al famoso colosso di abbigliamento svedese una sanzione di ben 35,3 milioni di euro per aver violato la legge sulla privacy. Secondo i media tedeschi, dal 2014 l’azienda spiava i suoi dipendenti della filiale di Norimberga.
Conservati i dati sulla vita privata dei dipendenti
Nello specifico è stato rilevato come il colosso svedese da sei anni conservava “ampie registrazioni delle condizioni di vita privata” dei propri dipendenti (da dettagli innocui a problemi di natura familiare e credenze religiose). Un illecito di grandi proporzioni che giustifica, come dichiarato da Johannes Caspar (responsabile della protezione dei dati), l’importo della sanzione inflitta perché idoneo a dissuadere altre aziende a ripetere lo stesso errore. Quella inflitta ad H&M è la multa più alta che sia mai stata registrata in Germania per la violazione della protezione dei dati personali.
Dati registrati e consultabili in ogni momento
Una volta raccolti e registrati, i dati personali dei dipendenti venivano archiviati digitalmente in modo da poter essere consultati in ogni momento anche da altri manager dell’azienda. Un modo di agire che andava a influire sulle misure e sulle decisioni da prendere sui dipendenti anche nel rapporto di lavoro. Tutti potevano consultare le informazioni in archivio. La raccolta dei dati è emersa nel 2019 per un errore di configurazione. L’azienda svedese, pur riconoscendo l’errore e chiedendo scusa alle persone coinvolte, ha fatto sapere che esaminerà in maniera dettagliata la decisione dell’autorità.
FONTE: privacyitalia.eu; repubblica.it; fanpage.it
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